"Forte in battaglia"

giovedì 21 febbraio 2008

Il fiume LETE


Nella mitologia greca e romana il Lete rappresenta il fiume dell'oblio.

Platone narra il mito di Er nel X libro della Repubblica.

Er, per conoscere i misteri della reincarnazione delle anime, discende nell'oltretomba dove nel suo viaggio compare il fiume Lete

Nei Frammenti orfici, agli iniziati, che sono giunti nell'aldilà e si apprestano ad entrare in una nuova vita, viene raccomandato di non bere l'acqua del Lete in quanto induce all'oblio.

Differentemente gli iniziati, per conseguire un livello superiore di saggezza, devono far tesoro del proprio passato.

Chi è MATELDA

Matelda è l'unica abitante del Paradiso Terrestre.
Il Paradiso Terrestre è un luogo di transito per le Anime che hanno completato la purificazione attraverso le cornici del Purgatorio.
Matelda è colei che le accompagna.
Ha il compito di farle immergere nelle acque del Leté, il fiume che cancella anche il riccordo dei loro peccati , e poi per ravvivarne le virtù le condurra a bere le acque del fiume Eunoé

Se il Paradiso Terrestre rappresenta l'età dell'oro dell'umanità, Matelda è la raffigurazione della felicità, dell'umanità in armonia con il Creatore.

Invertendo la lettura del nome Matelda si ottiene così "adletam" e da qui "ad-letam" i cui significati sono vari: colei che conduce alle acque del lete, colei che conduce alla beatitudine.

Vi è una doppia valenza in queste interpretazioni.
Matelda è per le Anime colei che le conduce al Leté quindi alla Letizia, per Dante colei che lo accompagna da Beatrice e quindi alla beatitudine.

mercoledì 20 febbraio 2008

Matelda "PURGATORIO"


Canto 31 Versi 95 - 102
...
Poi, quando il cor virtù di fuor
rendemmi
la donna ch'io avea trovata sola
sopra me vidi, e dicea: «Tiemmi, tiemmi!».
Tratto m'avea nel fiume infin la gola,
e tirandosi me dietro sen giva
sovresso l'acqua lieve come scola.
Quando fui presso a la beata riva,
'Asperges me' sì dolcemente udissi,
che nol so rimembrar, non ch'io lo scriva.
La bella donna ne le braccia aprissi;
abbracciommi la testa e mi sommerse
ove convenne ch'io l'acqua inghiottissi. ...